Ipertensione

Ipertensione

Che cos'è l'ipertensione?

Si definisce ipertensione arteriosa uno stato costante e non occasionale in cui la pressione arteriosa è elevata rispetto a standard fisiologici considerati normali.

Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando:
  • la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera "costantemente" il valore di 90 mmHg
  • la pressione massima (ipertensione sistolica) supera "costantemente" il valore di 140 mmHg

L'aggettivo costante è fondamentale, dato che durante la giornata la pressione può subire delle variazioni transitorie legate a numerosissimi fattori, tra i quali ricordiamo:
ora del giorno: (la pressione è leggermente più alta al mattino e nel tardo pomeriggio, vedi: cronobiologia)
attività fisica (la pressione cardiaca aumenta in relazione al tipo e all'intensità dell'esercizio fisico)
stato emotivo (intense emozioni, stress e persino l'ansia per il risultato della visita medica possono aumentare temporaneamente la pressione)
la pressione viene influenzata in maniera costante da altri fattori, tra i quali un ruolo particolare è ricoperto dall'età.
Pertanto se durante una visita medica si rileva una pressione elevata non si può automaticamente parlare di ipertensione. L'eccesso pressorio va in questi casi interpretato come un campanello d'allarme che impone ulteriori accertamenti e misurazioni più frequenti.

I medici distinguono due tipi di ipertensione arteriosa, una detta "essenziale" ed un'altra denominata "secondaria".
Ipertensione essenziale: termine utilizzato per indicare un tipo particolare di ipertensione, di cui non si conoscono ancora a fondo le cause. Si parla in questo caso di patologia idiopatica e multifattoriale.
Tra i possibili fattori alla base della patologia i più importanti sono la familiarità (influenza genetica), le abitudini alimentari, il sovrappeso, la sedentarietà ed eventuali squilibri ormonali.
L'ipertensione essenziale rappresenta la forma di ipertensione più diffusa in età adulta ed anziana (circa il 95% dei casi).

Ipertensione secondaria: rientrano in tale definizione tutte quelle forme di ipertensione secondarie a patologie ben definite, come le malattie renali o cardiache. E' poco diffusa e rappresenta soltanto il 5 per cento dei casi.
Ulteriori forme particolari, ma estremamente poco diffuse, sono l'ipertensione labile (pressione nella norma, ma con sbalzi improvvisi), l'ipertensione sistolica pura (aumento al di sopra dei valori normali della sola pressione massima) e l'pertensione diastolica pura (l'incremento interessa soltanto la pressione minima).

Età e ipertensione

Un tempo si pensava che l'ipertensione fosse una malattia legata all'invecchiamento. A conferma di ciò la pressione massima ideale veniva calcolata addizionando a 100 la propria età espressa in anni.
Oggi l 'età non giustifica più l'ipertensione. Se un leggero incremento (10-20 mmHg) è tuttosommato accetabile, altrettanto non si può dire per valori maggiori. In altri termini, aumentare la propria pressione cardiaca con l'invecchiamento non è più una cosa inevitabile.
D'altro canto si è visto che l'ipertensione non risparmia nemmeno i giovani ed i giovanissimi. Il dilagare di questa patologia tra bambini e ragazzi nei paesi industrializzati fa temere, per il futuro, una vera e propria epidemia di adulti ipertesi.

L'INFANZIA
Durante l'arco della vita compaiono dei fisiologici cambiamenti nei valori di pressione. Alla nascita tali valori si attestano intorno a 70/40 mmHg (dove 70 è la pressione massima o sistolica e 40 è la pressione minima o diastolica). Durante l'infanzia tali valori tendono a salire fino a raggiungere il valore standard di 120/80mmHg intorno al diciottesimo anno di età.
Il pediatra è perfettamente in grado di stabilire la normalità dei valori pressori facendo riferimento a dei dati standard calibrati in base ai percentili di crescita.
Nei bambini, al contrario degli adulti, nell'80-90% dei casi l'ipertensione è secondaria cioè legata a fattori ormonali, renali o ad anomalie cardiache.
Se il valore di pressione, pur rimanendo nella norma, è leggermente più alto del normale, il bambino ha una maggiore probabilità di diventare un adulto iperteso. L'imputato principale è in questo caso il sovrappeso, quasi sempre dovuto al pericoloso binomio tra alimentazione scorretta e mancanza di attività fisica. A tal proposito i dati riferiti alla popolazione italiana sono a dir poco allarmanti, tanto che si stima che circa il 25-30% dei bambini in sovrappeso soffra di ipertensione più o meno severa.
Il numero sempre maggiore di ragazzini obesi e in sovrappeso fa temere, per i prossimi 15-20 anni, una vera e propria epidemia di malattie cardiovascolari. I bambini grassi rispetto ai coetanei normpeso hanno infatti un'elevata probabilità di diventare ipertesi ed obesi in età post adolescenziale.
Per tutti questi motivi è molto importante stabilire un dialogo con il pediatria, che aiuterà la famiglia a rivalutare le abitudini alimentari tramite una corretta informazione alimentare.
Non va inoltre dimenticato il ruolo importantissimo dell'attività fisica che rappresenta senza dubbio il modo migliore per prendersi cura della salute psicofisica del proprio figlio. Non dimentichiamo infatti che il sovrappeso ha anche importanti ripercussioni psicologiche, soprattutto in una società che tende a valorizzare sempre più i "corpi di serie A", deridendo e sbefecciando quelli appartenenti alle serie minori.



L'ipertensione, le cause ed i sintomi

L'ipertensione, le cause ed i sintomi



Ipertensione: le cause di origine

ipertensione Nella maggior parte dei casi (90%) non è facile stabilire con certezza le reali cause all'origine della patologia ipertensiva. Per questo motivo si parla di un insieme di fattori predisponenti, che nel loro insieme, favoriscono la comparsa della malattia.
Sulle cause dell'ipertensione arteriosa essenziale si possono dunque fare soltanto delle ipotesi.
Certamente hanno importanza fattori come:
aumentato tono del sistema nervoso simpatico
diminuita capacità del rene ad eliminare sodio
fattori genetici
alimentari
condizioni di stress sociale
sedentarietà
invecchiamento

L'ipertensione secondaria, ovvero quella forma di ipertensione che insorge come conseguenza di altre malattie, ha invece delle cause di origine ben defintie. Questa patologia che rappresenta soltanto il 5-10% di tutti i casi di ipertensione può essere causata da:
Nefropatia parenchimale bilaterale (glomerulonefrite o pielonefrite cronica, malattia policistica del rene ecc.)
Malattia reno-vascolare (occlusione di un'arteria renale)
Coartazione dell'aorta
ENDOCRINA
Feocromocitoma
Sindrome di Cushing
Iperaldosteronismo primario
Ipertiroidismo
IATROGENA
Amine simpaticomimetiche (usate per terapia raffreddore)
Cortisone
Ciclosporina
FANS

I soggetti a rischio

FATTORI GENETICI
L'ereditarietà o famigliarità della patologia influisce per circa il 30% sulla possibilità d'insorgenza dell'ipertensione. Per questo motivo un soggetto che ha dei famigliari ipertesi, avrà un maggior rischio (ma non la certezza assoluta) di sviluppare la malattia. In questi casi è molto importante seguire scrupolosamente le regole di prevenzione primaria, per allontanare il più possibile l'eventuale comparsa della patologia.
La razza nera va incontro all'ipertensione più frequentemente di quella caucasica, probabilmente a causa di un particolare gene che codifica per un enzima chiamato ACE. E' altresì interessante norare come i neri americani presentino un'incidenza di ipertensione superiore ai neri d'Africa probabilmente a causa dello stile di vita predisponente (fumo, obesità , sedentarietà, alcol ecc.).

BAMBINI
I bambini soprappeso rispetto ai normopeso hanno un'elevata probabilità di diventare ipertesi ed obesi in età postadolescenziale. Per questo motivo la prevenzione deve cominciare già in giovane età, avviando il ragazzino alla pratica sportiva e controllandone le abitudini alimentari. Nei bambini nell'80-90% dei casi l'ipertensione è secondaria cioè legata a fattori ormonali, renali o ad anomalie cardiache.

ANZIANI
Il binomio tra terza età ed ipertensione, anche se molto diffuso nella popolazione, non è più considerato come un evento inevitabile ed innocuo. Se un lieve aumento di pressione massima, compreso tra i 10 ed i 20 mmHg, è tutto sommato tollerato, altrettanto non si può dire per valori pressori superiori.

UOMINI E DONNE ADULTI
Nella persona anziana l'ipertensione è legata soprattutto ad un aumento della pressione massima o sistolica, mentre nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 50-55 anni si registra solitamente un aumento sia della massima che della minima.
L'uomo ha un rischio elevato di sviluppare la malattia intorno ai 30-40 anni. Nelle donne tale rischio, inferiore fino alla menopausa, arriva dopo i 45-50 anni fino al 50% per poi aumentare ulteriormente dopo i 65 anni.

DIETA E SOVRAPPESO
La dieta ideale rivolta alla prevenzione e/o alla cura dell'ipertensione ha come obiettivi principali il calo ponderale e la restrizione di sodio ed alcol. Nello stadio iniziale della malattia, denominato pre-ipertensione, molto spesso la semplice correzione delle abitudini dietetiche è sufficiente a diminuire i valori pressori. D'altra parte è stato dimostrato che, in generale, ogni kg perso riduce di 1mmHg la pressione sia massima che minima. Per questo motivo si consiglia di seguire una dieta ricca di fibre e povera di grassi, abbinandola se possibile ad un po' di attività fisica.

SEDENTARIETÀ:
La ridotta attività fisica tra questi è probabilmente il più importante fattore di rischio. Si veda a tal proposito l'articolo: ipertensione e sport

FUMO ED ABUSO DI ALCOL
Il fumo di sigaretta è un potente vasocostrittore, riduce l'ossigenazione dei tessuti e facilita la formazione di placche aterosclerotiche. L'alcol, a piccole dosi ha invece un effetto benefico grazie alle sue proprietà vasodilatatrici. Inutile ricordare gli effetti negativi di questa sostanza quando viene assunta a dosi elevate, per approfondire: alcol e sport, binomio perdente.

STRESS
in molti casi lo stress psichico influisce a tal punto sulla comparsa dell'ipertensione da essere considerato il principale fattore causale. Tra le condizioni più a rischio vi sono: collera trattenuta, arrabbiature, intense emozioni, responsabilità lavorative o eccessivo impegno nello studio e/o nel lavoro.


 Sintomi Ipertensione

 

 Sintomi Ipertensione
Sintomi Ipertensione

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Definizione



La pressione sanguigna dipende dalla quantità di sangue pompata dal cuore e dalle resistenze che esso incontra quando scorre nelle arterie. All'aumentare di questi fattori si nota un innalzamento della pressione arteriosa. In più del 90% dei casi l'ipertensione si manifesta senza alcuna causa apparente (si dice idiopatica o essenziale), mentre nella rimanente percentuale dei casi sussistono fattori predisponenti, come malattie renali ed endocrine.

Sintomi più comuni*

Acufene
Mal di testa
Sangue dal naso
Vertigini

* I sintomi evidenziati dal grassetto sono tipici, ma non esclusivi, del Ipertensione

Ulteriori indicazioni


In molti casi l'ipertensione perdura a lungo senza dare alcun sintomo particolare, anche quando raggiunge valori piuttosto elevati. Nonostante ciò, se la pressione alta non viene adeguatamente trattata determina - a lungo andare - un significativo aumento del rischio di sviluppare seri problemi di salute, come infarti, aneurismi, ictus, insufficienze cardiache e renali. Fortunatamente, a differenza di molte malattie, l'ipertensione è molto facile da diagnosticare e da tenere sotto controllo, scongiurando l'insorgere di sintomi e patologie. Per questo motivo è buona norma controllare i propri valori pressori ogni due anni a partire dalla seconda decade di vita.


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